Il castello di Acquafredda
A circa tre chilometri dal villaggio di Siliqua, in cima ad un cono vulcanico, nel versante meridionale, vi sono i ruderi del castello di frontiera di Acquafredda; la cinta muraria esterna, in alcune parti diroccata, protegge avanzi di fabbricati destinati ad alloggiamenti, magazzini, stalle ecc.
La denominazione del complesso fortificato di Acquafredda si riferisce a quell'insieme di fabbricati posti a ridosso delle mura di cinta, nelle quali, inserite distanziate da trenta a cinquanta metri compaiono le torri.Le due estreme sono andate completamente distrutte,quella al centro è ancora in piedi presenta vaste brecce;la struttura è a tre piani con solai di legno. La torre è a pianta quadrata.Nella cortina muraria della cinta esterna è rintracciabile nella struttura muraria in elevazione la presenza di merli di forma "guelfa".Poiché mancano indicazioni precise sulla data di costruzione del castello,la datazione può essere riportata al 1274 - 75, anni in cui il Conte Ugolino "guelfo" fu imprigionato e cacciato da Pisa per non aver pagato a quella repubblica il tributo dovuto per il possesso dei suoi feudi in Sardegna.Ma si pensa che il castello di Acquafredda potrebbe aver avuto una sua storia sotto Chiano Giudice d'Arborea negli anni precedenti la venuta in Sardegna di Ugolino e Gherardo della Gherardesca. Analizzando quello che rimane del castello, allo stato attuale, presenta ancora in elevazione le due facciate perimetrali a sud e a nord. Costruito per incorporare un torrione che doveva far corpo con il palazzo, esso mostra la struttura di due piani in elevazione, di una terrazza e di un interrato formato da cisterne perfettamente intonacate.Al castello si poteva accedere da due parti una a nord l'altra a sud. A nord si accedeva da una scalinata composta da 32 scalini in pietra lavorata, mentre a sud si accedeva mediante scala in pietra ad una vasta terrazza - bastione; il lato nord e da considerarsi l'ingresso principale del Palazzo che risulta essere stato a forma di U. Analizzando l'interno del castello ed in particolare l'arredamento in epoca Aragonese fu pressappoco quello che anche oggi si può trovare in un qualunque ambiente che ospiti soldati: una cassapanca opera di artigianato sardo.
Le mura del castello non presentano, all'interno del Palazzo, tracce di intonaco; le mura esterne trovandosi esposte alle intemperie conservano in buona parte ampie zone di intonaco. L'architettura del castello è di tipo romanico e come stile quello che è compreso tra il 1180 - 1250. Esaminando la planimetria del castello si può vedere che è composto da: una cucina, una camera per i serventi, tre camere riservate al castellano ed alla sua famiglia, di una terrazza , di una camera per le corazze ed una per il magazzino.
Nella parte esterna del castello quella a nord, si distinguono cinque stemmi araldici di tipo sannitico. Nello scudo di centro è ancora visibile l'aquila imperiale simbolo ghibellino.
Nella torre ( costruita a quota 200 metri circa ) vi sono tre cisterne per la raccolta dell'acqua; a quota 163 vi è una importante opera di ingegneria: una camera a cisterna con volta a botte, interrata alta circa 4 m.

(fonte: archilink.it)

 
Castello di Acquafredda Vista dalle rovine del castello Una delle antiche costruzioni che si trovano lungo il sentiero che porta al castello Un'altra immagine del Castello di Acquafredda Un'immagine del sentiero che porta al castello
 
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